Allo Sheraton di Milano tavola rotonda su “I colori del calcio” per la tre giorni organizzata da A.Di.Se e Master Group Sport
Un lungo viaggio nella memoria dagli albori del giuoco del calcio ai giorni nostri. Un percorso da brividi di quando, pur se in un mondo in bianco e nero, il pallone era a colori. Quali? Quelli della maglia, ovviamente: simbolo di attaccamento, appartenenza, riconoscibilità per generazioni di tifosi. Un appuntamento amarcord ma con uno sguardo sul futuro da provocare emozioni forti per tutti gli amanti dei sapori, colori, rumori del calcio che fu e non solo: allo Sheraton Hotel di Milano, infatti, nella seconda della tre giorni organizzata da A.Di.Se e Master Group Sport è andata in scena la tavola rotonda su “I colori del calcio. Le maglie del campionato tra storia, tradizione ed evoluzione”. Parterre d’eccezione con, nell’ordine, Franco Morabito dell’Unione stampa sportiva italiana (Ussi); Rocco Galasso (Vicepresidente A.Di.Se); Matteo Giordano Pastore (Head of Media relations di Master Group Sport); il giornalista ed editore Carlo Fontanelli; il manager dei progetti editoriali dell’Inter Leo Picchi e, last but no least, l’ex calciatore dell’Internazionale e della Nazionale ed oggi club manager nerazzurro Riccardo Ferri.
“Un tema, quello delle maglie da gioco, mai desueto” lo ha definito nel suo intervento il vicepresidente di A.Di.Se Rocco Galasso che, poi, ha anticipato l’intenzione di “promuovere un concorso itinerante che vedrà il coinvolgimento delle scuole, anzitutto tessili, per raccogliere nuove idee e affidare la produzionedi nuove maglie”
Atteso, ovviamente, l’intervento dell’ex calciatore ed oggi club manager dell’Inter Riccardo Ferri che ha piacevolmente intrattenuta la platea con i suoi ricordi in tema divise da gioco. Particolarmente apprezzato il discorso, tra il serio ed il faceto, sulle maglie anni 70 in pura lana che, però, “ai calciatori dell’epoca pare non causassero allergie o irritazioni di sorta”, tanto che Ferri, proseguendo sul filo dell’ironia, ha sottolineato che “sarebbe stata gradita la partecipazione tra i relatori di un medico per spiegare il fenomeno”.