Home Naples Salernitana-Napoli: una rivalità a senso unico

Salernitana-Napoli: una rivalità a senso unico

Quale Derby?

Chissà che sentimento prova un tifoso della Salernitana mentre allo schermo della sua tv, sintonizzato sui canali appositi, un computer decide le combinazioni del calendario ufficiale della nuova Serie A 2023-2024. Fino alla decima giornata nessun fremito ma ecco che all’undicesima si affanna a prendere penna e diario e scrive: 4 novembre 2023, Salernitana-Napoli. Il tutto contrassegnato con un bel cerchio marcato e ricalcato.

In gergo sportivo si direbbe che questo sia un derby “di regione” con tutta la retorica (s)carica di significato calcistico che questo termine si porta dietro. In questo contesto in particolare sarebbe più opportuno definirlo un derby “di Regione”, ovvero una rivalità tutta campana che fuoriesce dai campi di calcio e lambisce i piani più alti della politica e delle istituzioni. È lì probabilmente che si giocano partite ben più sentite e determinanti di un semplice Salernitana-Napoli di inizio novembre. Dal rettangolo delle scrivanie dei politici regionali al rettangolo di gioco è un attimo. Tuttavia, il pallone è lo sfogo sociale per antonomasia, con lo stadio che diventa luogo in cui tutti gli istinti umani più reconditi sconfinano dal controllo e danno libera espressione. Ed è questo l’unico plausibile motivo per cui un tifoso napoletano si possa sentire convocato in questa disputa che a ragion veduta non lo riguarda da vicino.

Perché per storia, eventi, colori, gemellaggi, le partite nel perimetro regionale per cui un ortodosso tifoso azzurro sente veramente dentro sono ben altre (vedasi Avellino). I precedenti che vedono coinvolte la squadra azzurra con quella granata sono effettivamente troppo pochi, con i numeri ampiamente a favore del Napoli, per giudicare questo un incontro sentito allo stesso modo da ambo le parti. Certo, nello scorso aprile la soddisfazione di bloccare l’urlo in gola della gioia scudetto in casa del nemico numero uno è stata immensa. La Salernitana con la rete – bellissima – di Dia ha potuto così rinviare di soli quattro giorni l’impresa eroica della corazzata partenopea. Il solletico provocato da quell’intoppo, se così si può definire, è stato celebrato come se fosse stato conseguito l’ambito obiettivo stagionale.

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La foto di un vecchio striscione del 2016 esposto in provincia di Salerno, rimbalzata in questi giorni sui social

Il rumore dei social

Proprio in questi giorni a fare scalpore è stata una foto di uno striscione a firma granata contro l’idolo dei napoletani, Diego Armando Maradona. Nonostante ci si è accertati che il vile cartello sia stato esposto qualche anno fa, quando El Pibe era ancora in vita, è bastato poco che sui social si riaccendesse la miccia. A sublimare un clima esasperato ma evitabile, la scelta avvenuta in settimana di non garantire la trasferta ai tifosi partenopei con residenza in Campania a Salerno (nelle ore che precedono il match c’è stata un’apertura per i residenti salernitani con fede azzurra). Una decisione più che opinabile ma coerente con la linea repressiva e a tratti antipatica di tribunali e prefetture che a suon di divieti proibiscono la regolare fruizione di un evento sportivo ai tifosi azzurri per apparenti motivi di ordine pubblico.

Che partita sarà?

Non decolla nemmeno però la vendita dei biglietti per i supporter ospitanti vista la partenza horror della squadra che ha dovuto mandare via l’allenatore Paulo Sousa, contattato anche da De Laurentiis nel mega sondaggio estivo per ingaggiare un nuovo mister prima di virare su Garcia, sostituendolo con Filippo Inzaghi, e provato a reintegrare il bomber Dia che in estate è stato un soffio vicino al trasferimento last second al Wolverhampton. La sensazione è che quindi si assisterà a una partita scialba, novembrina, in sintonia con l’umore delle giornate ridotte dal passaggio all’ora solare a cui ci si deve ancora abituare. Una condizione osservabile soprattutto dagli spalti, lontanissima dal significato profondo e non meramente didascalico di “derby”.